Il magazine della cooperativa sociale Proges

Intervista – Francesco Altieri (dg Proges): “Siamo una cooperativa più forte, più indipendente e più libera”

L’assemblea dei soci delle scorse settimane è stata un passaggio significativo per la cooperativa Proges, molto partecipato. Abbiamo chiesto un commento al direttore generale Francesco Altieri.

Com’è stata la tua prima assemblea dei soci Proges (leggi) da direttore generale?

E’ stato sicuramente un momento emozionante. Era la nostra prima assemblea totalmente in presenza dopo diversi anni ed entrare in sala e vedere un numero così elevato di partecipanti (oltre 500 soci) è stato un grande segnale. Trovare un orario per lo svolgimento dell’assemblea che fosse consono a tutti non era facile. Nelle settimane precedenti abbiamo organizzato incontri nei vari territori che hanno permesso di confrontarci con oltre 450 soci nei cantieri, affrontando tematiche non solo legate all’assemblea.

E’ stata un’assemblea dove sono state condivise con la base sociale molte scelte strategiche. Quali sono stati, secondo te, i punti salienti?

Ci sono stati tre argomenti, a mio giudizio, rilevanti.

Il bilancio 2024, unitamente al Piano Industriale 2025-2029, ha segnato una nuova ripartenza dopo un periodo difficile. Siamo una cooperativa che nell’ultimo anno è cresciuta notevolmente, a Bergamo, Varese, Torino, Pescara.

Nel 2025 realizzeremo due importanti incorporazioni (la cooperativa sociale Kaleidoscopio e Consorzio Casa Serena) che impatteranno sia in termini di ricavi che di marginalità.

Infine il rinnovo del CCNL di categoria, del quale la cooperativa ha riconosciuto pienamente le tranche di aumento previste, nonostante molti committenti del Servizio Sanitario (Regioni/ASL) non abbiano adeguato le tariffe per i servizi accreditati/convenzionati. Nel prossimo futuro bisognerà far sentire la nostra voce!

La cooperativa ha compiuto 40 anni (leggi la storia di Proges). Ci sarebbe tanto da raccontare, tanti volti, tante storie, tanti eventi. Come vedi il futuro di Proges?

Vedo una cooperativa forte, articolata, in profonda trasformazione. Parto dagli investimenti inseriti nel Piano Industriale. Una cooperativa che ha voglia di investire è una cooperativa viva e impegnata a migliorare le condizioni di lavoro di soci e dipendenti.

Mi sorprende molto chi critica la scelta di continuare a investire sul nostro lavoro. Solitamente quando un’azienda annuncia investimenti sostenibili le Parti Sociali accolgono con favore queste notizie. Il sistema di welfare in Italia ha bisogno di essere rinforzato e migliorato e questo si fa investendo risorse in modo prudente e calibrato.

Proges si è data obiettivi da raggiungere nei prossimi anni, puntando a una crescita dell’attività e alla continuità occupazionale dei soci, che è la nostra mission.

 

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Sulla proposta di aumento della quota sociale c’è stato molto dibattito. Cosa ne pensi?

La discussione è sempre positiva in un’assemblea. Gli interventi di numerosi soci hanno permesso di rispondere ad alcuni dubbi e perplessità.

Molti chiarimenti sono stati forniti nel corso dell’assemblea. E’ forse il caso di ribadirli qui per chi non era presente di persona.

È previsto un versamento rateale che tiene conto del livello e dell’orario di lavoro part time. E’ stata eliminata la rata di 50 euro al mese per il livello D2 (abbassata a 25 euro). La proposta di aumento non è una manovra per salvare il bilancio. Il bilancio 2024 chiude con un risultato positivo. Mi sarei preoccupato di più, come socio, se mi avessero chiesto di aumentare la quota sociale quando abbiamo avuto bilanci in perdita.

Bisogna fare nuovi soci invece di chiedere sempre agli stessi. Nell’ultimo mese abbiamo avuto l’ingresso di nuovi soci giovani, una ventina tra Bergamo e Parma. E in autunno entreranno 55 soci di Kaleidoscopio.

L’ultimo aumento da 1.200 a 2.000 euro c’era stato nel 2014. Un secolo fa se pensiamo a cosa eravamo dieci anni fa e cosa siamo adesso. Il nostro settore è cambiato repentinamente negli ultimi anni dopo il Covid, sono richiesti più coraggio e più investimenti per migliorare i servizi e aprirne di nuovi perché i bisogni di assistenza crescono ogni giorno.

Con questa scelta saremo una cooperativa più forte, più indipendente e più libera.

Andrea Marsiletti

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