Il magazine della cooperativa sociale Proges

La comunità di Merano si ritrova a Casa Basaglia nella giornata della salute mentale

Partecipazione, coinvolgimento, progettualità: tutto questo insieme, è il centro di riabilitazione psichiatrica di Casa Basaglia a Merano (Bolzano).

E’ anche bellezza, del contesto, degli spazi, dei laboratori tessile, falegnameria, dell’argilla (vedi gallery sotto), del grandissimo giardino.

 


Il giardino di Casa Basaglia


 

Il 10 ottobre la comunità di Merano, composta da istituzioni, associazioni, dirigenti e operatori sanitari, ha partecipato insieme agli ospiti e ai familiari alla Giornata mondiale della Salute Mentale. L’evento organizzato da Casa Basaglia aveva il titolo “Out, Raus, Fuori”, un titolo che chiama a uscire dalla routine, dagli schemi, dal chiuso, verso l’aperto, per le libertà.

Questo invito è tutt’altro che astratto, in pratica significa uscire nello spazio pubblico, testimoniare i diritti alla salute, alla cittadinanza attiva di tutte e tutti, farsi vedere, sentire, creare spazi di ascolto e comunità. La Giornata mondiale della salute mentale è stata l’occasione per un momento di confronto creativo, di riflessione, di convivialità” dichiara Manuela Polizzi, manager specialist dell’area inclusione della cooperativa Proges. “Ringrazio il Comune di Merano per il patrocinio, la cooperativa Biricca e Giampiero Modola, responsabile amministrativo di Casa Basaglia, per l’impegno di mesi con cui ha organizzato questo ‘evento così ben riuscito.

 


Momenti dell’evento a Casa Basaglia


 

Alla realizzazione delle iniziative (leggi programma) hanno collaborato operatori e operatrici di Casa Basaglia (che festeggia i 20 anni di attività), in particolare i soci della cooperativa Proges che gestisce il servizio e di STAP (Società Trentino Altoatesina di Psicoanalisi) nonché attori e attrici del Teatro Pratiko, che a sua volta celebra quest’anno i suoi 25 anni e che per diversi anni è stato attivo all’interno del Teatro di Casa Basaglia.

Alla mattina tre tavole rotonde hanno visto protagoniste numerose realtà legate alle tematiche della salute mentale e al contrasto allo stigma.

 


Il laboratorio di falegnameria di Casa Basaglia


 

“Porto i saluti dell’Amministrazione comunale che da sempre è molto vicina a Casa Basaglia, così come lo è la nostra comunità che vedo oggi qui così presente. Ho notato che l’interesse per questo appuntamento cresceva di settimana in settimana e mi fa piacere vedere questa partecipazione” ha premesso Antonella Costanzo, assessora alla cultura del Comune di Merano.

Casa Basaglia è una casa viva, resa tale da chi vi lavora, dagli ospiti e dalla nostra comunità che con essa interagisce” aggiunge Nadia Cervo, dirigente tecnico-assistenziale del territorio di Merano.

 


Il laboratorio tessile di Casa Basaglia


 

Dopo Frank Blumtritt, vice direttore del comprensorio di Merano, e Patrick Kaplan, primario psichiatria di Merano facente funzione, che hanno ribadito come “la salute mentale sia un diritto universale“, è intervenuto Francesco Altieri, direttore generale di Proges (nella foto sotto), che ha messo al centro “gli operatori della sanità e della salute mentale. Chi fa una scelta di cura fa una scelta molto impegnativa, di sacrificio per sè e per la sua famiglia. Oggi trovare infermieri è impegnativo, e sarebbe necessario mettere in campo azioni nuove e incentivi economici.

 

 

Dopo i momenti creativi e ricreativi e di sensibilizzazione e le esposizioni, la proposta teatrale ha rappresentato simbolicamente l’intento della giornata, creando un ponte tra ‘dentro’ e ‘fuori’, e fisicamente, tra la Casa Basaglia e la città. La salute mentale coincide infatti con la dimensione relazionale che le varie realtà, associazioni, servizi, sociali e sanitari cercano di costruire nel fare comunità, per un bene comune” aggiunge Polizzi.

 

 

A Casa Basaglia, la “Città di Smeraldo”, spettatori e spettatrici sono stati accolti bendati e condotti per mano in storie narrate dalle voci e dalle mani degli abitanti. Quindi nel pomeriggio gli abitanti della Città di Smeraldo sono usciti verso la città “fuori”, vestiti di bianco, per una passeggiata che li ha condotti fino in via Matteotti, dove è iniziato il corteo vero e proprio diretto verso il club Est Ovest di via Bersaglio.

 


Il laboratorio di argilla di Casa Basaglia


 

Due le stazioni intermedie lungo il tragitto: in piazza della Rena e in piazza Teatro. Al “Bersaglio” è stato presentato il libro “Sono schizofrenica e amo la mia follia” di Elena Cerkvenič e rappresentato lo spettacolo teatrale “Alienate” di e con Francesca Ritrovato, con storie di donne al di là dei muri del manicomio.

La serata al Centro per la cultura di via Cavour è stata dedicata a Marco Cavallo, il cavallo azzurro di legno intrecciato e cartapesta simbolo della rivoluzione che portò, con Franco Basaglia, alla chiusura dei manicomi. AM

 

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