Il magazine della cooperativa sociale Proges

“La riabilitazione che entra nelle case”: Proges interviene all’Università dell’Aquila

In occasione del convegno promosso dall’Università degli Studi dell’Aquila, dedicato alle tematiche della salute mentale in età giovanile e alle strategie di intervento precoce, la cooperativa Proges ha ribadito il proprio impegno costante nel campo dell’inclusione psicosociale, presentando un’esperienza innovativa nel panorama dei servizi domiciliari.

L’evento si è configurato come spazio di confronto interdisciplinare, con una particolare attenzione alla salute mentale nella popolazione studentesca e non binaria, alla riorganizzazione dei servizi e alla necessità di modelli sostenibili e flessibili (#salutementale #giovani #studentəuniversitario #nonbinario #interventiprecoci #organizzazionediservizi).

Tra le comunicazioni orali ha destato particolare interesse l’intervento di Alessia Simoni, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica (TeRP) di Proges, intitolato “La Riabilitazione Che Entra Nelle Case”. Simoni ha illustrato le evidenze raccolte in tre anni (dal 2023 al 2025) nell’ambito del progetto sperimentale di intervento domiciliare-territoriale nel territorio pescarese, a partire da un modello che integra elementi focali come la relazione terapeutica continuativa, l’approccio riabilitativo E.B. (Evidence Based) e il rafforzamento delle autonomie individuali in ambiente familiare.

Il modello proposto da Proges si inserisce nel quadro degli interventi ad approccio biopsicosociale, che riconosce il ruolo determinante dell’ambiente nel recupero delle capacità funzionali e della partecipazione sociale. Il setting domiciliare, in particolare, si è dimostrato efficace nel raggiungere precocemente soggetti in fase di ritiro sociale o affetti da disturbi psicopatologici emergenti, nel ridurre lo stigma associato all’accesso ai servizi tradizionali, nel favorire una maggiore compliance al trattamento, nel promuovere il coinvolgimento attivo del nucleo familiare e nel rafforzare la rete di supporto prossimale.

Punti di forza e criticità

Dai dati presentati emerge un incremento significativo sia nelle richieste da parte dei servizi territoriali, sia del coinvolgimento attivo dell’utenza giovanile, a conferma della rilevanza percepita e dell’efficacia operativa del modello. Tuttavia, il progetto ha evidenziato anche delle criticità strutturali, con particolare riferimento al contesto rurale e semi-urbano abruzzese: la discontinuità infrastrutturale, la rarefazione dei trasporti pubblici e la distanza fisica dai centri erogatori costituiscono un ostacolo all’universalità degli interventi domiciliari. Tali barriere, se non adeguatamente compensate, possono aggravare il rischio di isolamento e ritardo terapeutico.

Prospettive future e la sfida per Proges

Proges si propone di consolidare e ampliare il servizio attraverso un piano di rafforzamento da realizzare in sinergia con l’ASL di Pescara, con l’obiettivo di potenziare l’equità nell’accesso e la continuità operativa dell’intervento. Il progetto rappresenta una sfida sistemica che richiede risorse, formazione specialistica e integrazione interistituzionale, ma che al contempo mostra un’elevata potenzialità trasformativa e innovativa per la salute mentale territoriale.

Angelo Perillo

 

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