Una sperimentazione coraggiosa e innovativa che può costituire una best practice a livello nazionale rispetto alla gestione della povertà educativa nelle aree interne. Si presenta così il progetto “Essere all’Altezza” al termine della sua prima fase sperimentale, avviata nel 2022, i cui risultati sono stati presentati oggi a Parma, al Centro Congressi Paganini, durante l’incontro conclusivo a cui hanno partecipato i rappresentanti degli enti promotori, referenti dell’iniziativa e gli amministratori di alcuni Comuni coinvolti.
Il progetto si è inserito nell’ambito del “Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile” attivato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini”. Capofila del progetto è stata la cooperativa sociale Proges, che ha sviluppato l’attività grazie alla collaborazione di più soggetti del Terzo Settore: Consorzio Fantasia, Impresa Sociale Seneca, ASP Rossi Sidoli, Digilan, Tutti per uno.
L’idea alla base del progetto è stata quella di sperimentare un nuovo modello di “nido di montagna”, con l’obiettivo di potenziare i servizi di nove asili nido e micronidi comunali nei distretti Sud Est, Valli Taro e Ceno dell’Appennino Parmense. Un’iniziativa nata dalla necessità di rispondere alla grande domanda di accessibilità e servizi di un territorio e di diverse comunità montane a forte rischio di isolamento e, quindi, di povertà educativa in particolare per la prima infanzia.
La sperimentazione ha visto l’attivazione di servizi flessibili all’interno delle strutture educative, capaci di rispondere alle esigenze delle famiglie e di sopperire alle loro fragilità sociali, economiche e di prossimità geografica. Le azioni messe in campo sono state molteplici, e hanno riguardato servizi di maternage durante il primo anno di vita del bambino; il prolungamento dell’orario dei nidi, per alleggerire il carico ai genitori impossibilitati per motivi lavorativi; eventi territoriali e laboratori, anche durante il periodo estivo, per alimentare lo spirito di comunità e rafforzare il ruolo della scuola come perno e spazio aggregante dei territori; servizi di trasporto per le famiglie, volte a facilitare i nuclei con difficoltà di mobilità.
Nei tre anni di sperimentazione, “Essere all’Altezza” ha coinvolto complessivamente oltre 650 beneficiari: 500 circa tra il 2022 e il 2024, quali 245 bambini e 250 genitori, la cui presa in carico è stata coordinata dalle 39 educatrici di Proges e dai community manager, che hanno facilitato il raccordo con la comunità educante.
“Tengo a fare i miei sentiti complimenti per questa iniziativa, che rispecchia bene la visione che la Regione Emilia Romagna sta sviluppando sui temi dell’infanzia. Occorre infatti che l’intera comunità riconosca nei nidi dei luoghi nei quali poter generare senso di comunità. Questo aspetto è tanto più importante nelle aree interne, in un periodo storico in cui le famiglie hanno un particolare bisogno di essere aiutate e supportate. Per questo motivo, il nostro intento è di estendere sperimentazioni come Essere All’Altezza alle tante realtà del nostro territorio, per adottare e implementare la visione di alta innovazione che è stata messa in campo per questo progetto”, ha dichiarato Isabella Conti, Assessora al Welfare, Terzo Settore, Politiche infanzia e Scuola della Regione Emilia Romagna.
“I servizi educativi sono da sempre luoghi privilegiati per la costruzione di relazioni basate sulla fiducia, ma con Essere all’altezza abbiamo fatto di più: questo progetto infatti, non si è limitato a rivolgersi ai bambini e alle famiglie iscritte agli asili, ma anche a quelle che per vari motivi non vi accedono, creando opportunità diverse e facendo diventare il nido un luogo riconosciuto e aperto all’intera comunità. Con Essere all’altezza abbiamo imparato che la diversificazione dell’offerta del nido dà voce in modo più ampio a bisogni differenti di famiglie con storie diverse, poiché un approccio uniformante del nido risulta oggi inadeguato. L’essenza innovativa del progetto è stata proprio quella di superare i confini tradizionali dei servizi trasformandoli in risorse dinamiche e interconnesse per l’intera comunità, per adattarsi alle mutevoli esigenze della società contemporanea”, ha dichiarato Michela Bolondi, Presidente di Proges.
“Essere All’Altezza rappresenta una parte interessantissima di un modello che dobbiamo costruire su scala nazionale. Le aree interne sono una questione cruciale nel nostro Paese, in quanto costituiscono un terzo del territorio complessivo. In queste aree, il tema della povertà educativa ha una maggior complessità, intersecandosi con la povertà materiale ed altre dinamiche quali la solitudine, l’isolamento, la mancata socialità, e una genitorialità essa stessa impoverita perché più isolata. Per affrontare queste sfide, l’approccio di questo progetto ha combinato prossimità e flessibilità, fatte proprie da una comunità educante che ha condiviso il lessico, le metodologie, e si è confrontata in maniera concreta per rispondere alle esigenze specifiche del proprio territorio”, ha commentato Marco Rossi Doria, Presidente di Con i Bambini.