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“Versi senza patria”: debutto poetico per Giuliano Soliani della CRA La Casa di Alberi

C’è stato un pomeriggio, alla CRA La Casa di Alberi di Vigatto, in cui la poesia ha trovato voce e ascolto. È accaduto con la presentazione di “Versi senza patria”, la prima raccolta poetica di Giuliano Soliani, ospite della casa residenza per anziani. Un piccolo libro edito da KRISS Editrice che non è soltanto una pubblicazione, ma un approdo, un dono consegnato agli altri e a sé stesso: dodici poesie e tre in dialetto parmigiano, nate lungo gli anni, custodite e poi liberate come memoria che si fa parola.

 

 

Ad accompagnare l’incontro c’era Alberto Padovani, poeta e musicista. È stato lui a trascrivere i testi dettati da Soliani, in un rapporto di fiducia reciproca: «La poesia è prima di tutto declamata, e regge solo se regge il ritmo della lettura. Sapere che questa è un’opera prima, nata qui, è qualcosa di prodigioso: in un luogo di cura si recupera la cura della parola» racconta. Sono intervenuti anche Annalisa Pelacci, Area Specialist, Giuseppe Gaiani, coordinatore della progettazione delle attività animazione anziani e Maria Rosa Angelotti, coordinatrice della casa residenza.

Giuliano Soliani racconta la poesia come nascita lenta e necessaria: «È come un figlio. C’è gestazione, ci sono i mesi. E poi arriva il punto: la poesia è nata.» La musicalità accompagna ogni suo verso, perché per lui poesia e musica sono inseparabili. Ama Pasolini, che considera maestro e profeta e al quale dedica le tre poesie in dialetto parmigiano raccolte nel libro, e i grandi lirici come Ungaretti, Baudelaire, Rimbaud.

 

 

L’incontro ha coinvolto ospiti, operatori e operatrici, amiche e amici, e anche alcuni giovani della Comunità di Sant’Egidio, con cui Giuliano ha condiviso anni di volontariato, insegnamento, accoglienza. Tra le liriche presentate, ve ne riportiamo una: s’intitola Se mai amore ed è risuonata in sala con particolare intensità:

 

POESIA X – SE MAI AMORE

Se mai \ amore \ t’avessi visto \ prima
la giovinezza \ un fuoco \ un fremito \ un desiderio \ un pieno orgasmo \ che mi lascia vuoto.
Con te \ rinascita \ metamorfosi \ sogno e dolcezza.
Se mai \ amore \ io fossi nato \ prima
non avrei camminato \ invano \ per ritrovarti
due pezzi di cielo \ labbra d’alba
le brillanti Pleiadi \ a punteggiarti il viso
noi, mano nella mano \ adolescenti \ innamorati
accarezziamo i nudi del Boudard \ di gocce imperlati
sotto i dragoni d’inverno.
Con te \ sensualità \ estasi \ sguardi che si fanno carne.
Presto il sogno sparisce \ ma non \ il desiderio
che lentamente svanisce.
So che ci sei \ ci sei e basta \ finalmente
nel mio cammino d’amore \ finalmente \ una sosta.

 

 

Così “Versi senza patria” si offre al lettore, come un cammino che non appartiene a un luogo preciso: sono versi che non cercano patria perché la trovano in chi ascolta. FR

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