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“Autonomie come pratiche di libertà”: incontro di formazione per educatori e insegnanti

Una occasione si scambio e riflessione su progettualità legate all’ambito dell’infanzia, nell’ottica di una visione comune strutturata su tutto il territorio di Parma e provincia: queste le basi dell’incontro di formazione congiunta tra gli ordini di scuola dell’infanzia statali e i nidi territoriali, svoltosi nei giorni scorsi presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Felino.

“Autonomie come pratiche di libertà”, questo il titolo dell’evento, è stato progettato e condotto da Carlotta Carpana, coordinatrice pedagogica Proges dei servizi coinvolti, ovvero il nido La rondine di Felino e il micronido Arcobaleno di San Michele, Federica Natalone, come supervisore incaricato dal Comune di Felino, e Barbara Battaglioli, referente per le scuole dell’infanzia statali.

 

 

“Questo incontro è nato all’interno del progetto continuità che da anni viene pensato su questo territorio.  – spiega Carlotta Carpana – Siamo partiti dalla necessità di creare un lessico condiviso tra gli educatori e gli insegnanti che ogni anno vivono questi spazi di conoscenza e condivisione con i bambini e le bambine che passano dal nido alla scuola dell’infanzia.

Per innescare il confronto ci siamo posti alcune domande fondamentali:

Cos’è per noi l’autonomia?

Quali aspettative abbiamo nei bambini e nelle bambine con cui ci relazioniamo ogni giorno?

Quando le nostre aspettative non sono corrisposte, cosa proviamo e cosa attiviamo per risolverle?

Parlare di autonomie come pratiche di libertà significa porsi come adulti pensanti e pronti a mettersi in discussione nelle pratiche quotidiane; significa sentirsi responsabili e intimamente connessi a ciò che viviamo”.

 

 

Circa cinquanta i partecipanti tra educatori ed insegnanti, che hanno in tal modo avuto l’opportunità di dialogare sui temi legati al progetto continuità. I tavoli di lavoro hanno condotto a numerose, importanti e profonde riflessioni che, come spiega Carlotta Carpana, “saranno di stimolo per continuare a progettare momenti di questo tipo e formazioni condivise”.CM

 

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