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Il portachiavi dell’anolino: un grande successo solidale per il Porto di Coenzo e “Io parlo parmigiano”

La ricetta più rinomata della tradizione parmigiana, un oggetto che ne riproduce la rotonda perfezione, il lavoro e l’abnegazione del Porto di Coenzo nel comune di Sorbolo e la collaborazione del duo di Io Parlo Parmigiano: questi gli ingredienti del progetto solidale divenuto un successo.

Il portachiavi dell’anolino, il progetto solidale che partiva proprio dalla produzione di un oggetto tanto semplice, ha riscosso uno straordinario successo in termini economici e di partecipazione. 2500 portachiavi di pelle a forma di anolino realizzati dai ragazzi e dalle ragazze de Il Porto di Coenzo con il materiale recuperato dagli scarti di produzione donati da importanti aziende di moda del territorio e venduti con la collaborazione di commercianti, che si sono prestati a farlo per beneficienza per un ricavato di oltre 10000 euro. L’intera è stata devoluta interamente al Porto di Coenzo, il laboratorio socio-occupazionale gestito da Proges.

Il momento della donazione ufficiale da parte dei rappresentanti di Io Parlo Parmigiano è stato celebrato sabato 16 settembre presso il Porto di Coenzo a Sorbolo.

 

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Presenti Michela Bolondi presidente di Proges, Stefano Galvani per ‘Bally – Abbigliamento di lusso’, l’azienda che da anni collabora con il Porto di Coenzo fornendo macchinari, materiali e consulenza a scopo benefico; Carlo Ferrari per ‘Mondadori Euro Store’, Stefano Cantoni per ‘Rugby Colorno’, Stefano Mozzoni per ‘Mozzoni Store’ – ovvero i gestori dei tre luoghi dove era possibile acquistare i portachiavi -, oltre ai ragazzi/e e agli educatori de Il Porto di Coenzo.

 

 

“Circa tre anni fa abbiamo iniziato una collaborazione con Io Parlo Parmigiano, realizzando diversi portachiavi – ha dichiarato Manuela Richero, educatrice che segue la parte educativa e creativa dei progetti del Porto di Coenzo – In seguito, è nata grazie a loro l’idea di fare Anolèn. Grazie a Bally, che ci ha fornito i macchinari e ci ha aiutato a realizzare le fustelle, il progetto si è concretizzato, ma nessuno si aspettava il successo che abbiamo ottenuto. Pensavamo di produrre 300 o al massimo 500 portachiavi e invece siamo arrivati a 2500 esemplari venduti, anche e soprattutto grazie a Io Parlo Parmigiano e agli store che si sono prestati a venderli senza alcuno scopo di lucro. Credo che i ragazzi si ricorderanno a lungo di tutti gli Anolèn che hanno prodotto”.

 

I ragazzi del Porto di Coenzo in visita “istituzionale” in Municipio a Colorno. VIDEO

 

“Il Porto di Coenzo è stato capace di crescere nel corso degli anni e svilupparsi con competenza, creando al contempo un profondo legame con le famiglie dei ragazzi e delle ragazze che ne vivono la quotidianità. – spiega Michela Bolondi, presidente Proges – Un servizio divenuto vera e propria casa, dove operatori e ospiti hanno dato vita a una comunità aperta anche verso il contesto esterno, costruendo una rete di conoscenza sempre più strutturata con il territorio, le aziende e tutti coloro che supportano e partecipano in modo solidale allo sviluppo di questo progetto socio-occupazionale. Una rete fatta di condivisione, partecipazione e cuore”.

L’intero ricavato, 11.210,00 euro, verrà reinvestito per le attività del laboratorio socio-occupazionale. Gli anolini, per una volta, sono buoni anche se non si possono mangiare.

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