Il magazine della cooperativa sociale Proges

Angela Robbe: “In Lombardia Proges ha ampi spazi di attività, anche grazie alla capacità di generare network”

Angela, da pochi mesi sei la nuova regional manager di Proges in Lombardia. Puoi presentarti ai soci della cooperativa?

Dopo una breve esperienza nel privato sono approdata alla cooperazione. Ho sentito che questo modello mi corrispondeva: riflette il mio modo di concepire l’impresa e si incardina nel mio percorso personale e formativo.

La mia formazione iniziale mi porta a prestare attenzione alle persone nelle organizzazioni (sono laureata in filosofia, indirizzo psicologico con un master in marketing e comunicazione). Nel tempo gli incarichi ricoperti hanno generato l’esigenza di approfondire alcune competenze perciò ho frequentato un master in finanza e controllo di gestione.

Nonostante la fatica e le difficoltà nel bilanciamento tra fattori economici e dimensione umana, resto convinta delle potenzialità del modello cooperativo specialmente nel contesto attuale. Ho avuto esperienze in più imprese cooperative, ricoperto ruoli di rappresentanza in Legacoop e acquisito esperienze nell’amministrazione locale e regionale dove ho approfondito la conoscenza del sociale da un’altra prospettiva.

Ho avuto la fortuna di lavorare in diversi territori e con molte persone. E’ stata un’opportunità perché la diversità arricchisce, mette alla prova la passione e le convinzioni e alimenta curiosità e spinta a fare.

Cosa ti ha convinta ad accettare un incarico così impegnativo?

Non esistono incarichi che non comportino impegno. Ciò che è impegnativo è anche stimolante e anche fortemente motivante. La proposta di Proges arriva al momento giusto, mi offre la possibilità di lavorare in una cooperativa sociale di grandi dimensioni, vivace e in crescita, in un territorio con grandi potenzialità. Corrisponde al bisogno di un cambiamento in cui valorizzare il mio bagaglio di esperienze, mantenendo ferme alcune scelte di fondo.

Inoltre la possibilità di essere più vicina a mia figlia che studia a Milano è stata un’altra motivazione per accettare l’incarico. Avvicinarmi a lei è l’opportunità di stare con un “pezzo di famiglia”.

 

Quel legame tra mercato del lavoro e maternità…

 

Quali sono i primi progetti di cui ti sei occupata in Proges?

Da quando sono arrivata l’impegno principale è stato leggere struttura, organizzazione e servizi, incontrare le persone per entrare nel sistema e capire necessità e aspettative. Penso che il progetto da portare avanti sia contribuire alla qualificazione delle attività di Proges in Lombardia, valorizzando persone e servizi al fine di raggiungere gli obiettivi della cooperativa. Per questo ho ritenuto necessario conoscere strutture e servizi e, in accordo con i Bam, sto incontrando coordinatori e direttori, riservandomi di incontrare tutti gli operatori. Inoltre sto familiarizzando con le funzioni della sede centrale di Parma.

Quali credi siano le peculiarità del mercato lombardo dei servizi alla persona?

La Lombardia rappresenta un mercato di servizi alla persona con caratteristiche peculiari. La regione sta affrontando una crescita demografica lenta e un invecchiamento della popolazione che comportano un aumento della richiesta di servizi di assistenza per gli anziani e servizi sanitari specializzati.

La presenza di importanti centri urbani, soprattutto Milano, è una caratteristica significativa del mercato lombardo dei servizi alla persona. Questi centri attraggono una popolazione giovane e attiva creando opportunità per l’offerta di servizi.

La Lombardia, essendo una delle regioni più ricche e industrializzate d’Italia, offre una disponibilità economica che favorisce una vasta gamma di servizi rivolti direttamente agli utenti e genera una domanda differenziata. Inoltre è centro di innovazione e tecnologia, ciò crea occasioni per aziende che operano nel settore dell’assistenza sanitaria digitale, dei dispositivi medici e delle soluzioni tecnologiche per il benessere e aprirà nuovi spazi di attività poiché porta una crescente domanda di servizi tecnologici per il benessere individuale.

In sintesi la regione offre opportunità alle imprese del settore, pertanto, Proges ha ampi spazi di attività, anche grazie alla capacità di generare network.

 

Mariangela Minati (Pro.ges. Trento): “Siamo pronti per affrontare le nuove sfide. Insieme a Proges”

 

Quali le prossime sfide che attendono Proges in Lombardia?

Le sfide che Proges deve affrontare in Lombardia sono diverse e riguardano i servizi, l’ambiente competitivo e la tipicità del modello cooperativo.

Una delle principali sfide è la carenza di personale qualificato. Nel settore dei servizi alla persona è difficile reclutare e trattenere personale adeguatamente formato. La carenza di personale qualificato può compromettere la qualità dell’assistenza e creare un carico di lavoro eccessivo per il personale disponibile. Pertanto bisogna rafforzare l’engagement e l’attrattività del lavoro in cooperativa.

Altra questione cruciale è l’emergere di nuove esigenze di servizi di welfare. Proges deve riuscire ad adattarsi rapidamente a queste nuove esigenze e offrire servizi innovativi e personalizzati che si integrino nell’ambiente circostante diventando parte dell’offerta “di quartiere” e della comunità in generale.

Il coordinamento tra i diversi servizi offerti da Proges con ospedali, servizi sanitari e istituzioni educative può aumentare l’offerta e creare spazi di lavoro in cui la capacità di fare rete di Proges diventa un valore aggiunto.

La complessità normativa rappresenta un’altra sfida significativa. E’ necessario comprendere le normative e contribuire a migliorare e sviluppare modelli di gestione efficaci in un dialogo costruttivo con gli Enti. Ciò richiede impegno di conoscenze, tempo e risorse. La presenza di Proges in diversi territori rappresenta una ricchezza in quanto consente il confronto tra modelli e norme e può portare a buone prassi da replicare.

Altro elemento di sfida è la crescente capacità progettuale richiesta per intercettare risorse finanziarie diverse dalle fonti tradizionali. La possibilità di accedere a fonti diverse consente di fornire servizi che rispondono a domande emergenti e testare nuove forme di collaborazione adottando un approccio originale ai bisogni e alla progettazione dei servizi.

Andrea Marsiletti

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