Il Progetto Santa Gemma è una testimonianza concreta di come la responsabilità sociale d’impresa possa coniugare valori etici e produttività.
L’iniziativa è stata ideata da Giovanni Cilenti, ex proprietario della lavanderia industriale Ekolav di Lastra a Signa (Firenze), con l’obiettivo di creare opportunità di inclusione lavorativa per persone con disabilità cognitive.
Nato dalla convinzione che il mondo del lavoro debba essere accessibile a tutti, il progetto è stato sviluppato grazie al sostegno di Servizi Italia, leader nel settore della lavanderia ospedaliera, e del Gruppo Coopservice. Con l’inserimento di lavoratori con sindrome di Down o altre disabilità cognitive l’obiettivo di Santa Gemma non è solo garantire un impiego ma anche costruire percorsi di autonomia e consapevolezza delle proprie capacità.
In questo contesto i lavoratori con disabilità sono stati coinvolti in mansioni aziendali non marginali né ripetitive, ma anzi, con una rotazione su diversi compiti, così da sviluppare competenze reali e un forte senso di appartenenza al team. L’obiettivo è accrescere in questi ragazzi la consapevolezza di sé e delle proprie capacità, creando le condizioni per una vita il più possibile autonoma e indipendente.
Dalla crescita iniziale al passaggio di gestione
Fin dall’avvio del Progetto Santa Gemma, l’inclusione in Ekolav ha raggiunto numeri significativi. Già nel 2023 circa 20 lavoratori con disabilità cognitiva erano integrati nella produzione aziendale. Di questi una parte è stata assunta a tempo indeterminato mentre altri hanno partecipato tramite inserimenti socio-terapeutici in convenzione con il Comune e la ASL locale. Questo mix di contratti ha permesso di bilanciare le esigenze produttive con il percorso riabilitativo individuale.
Visto il successo iniziale l’azienda ha deciso di ampliare il progetto a circa 30 partecipanti entro la fine del 2024 mantenendo metà dei lavoratori con contratto stabile e metà inseriti con tirocini protetti. Parallelamente al lavoro in produzione è stata attivata anche la “Casa del Pomeriggio”: un appartamento situato sopra la lavanderia, pensato come ambiente educativo-riabilitativo pomeridiano. In questo spazio i ragazzi, dopo il turno di lavoro, partecipano a laboratori per sviluppare abilità domestiche e di vita quotidiana, consolidando così le loro autonomie in un contesto familiare e protetto.
Guarda il video del progetto Santa Gemma!
Il passaggio di testimone: una nuova fase con Proges
Nel corso del 2024 il Progetto Santa Gemma ha vissuto una fase cruciale.
A seguito di una riorganizzazione societaria Servizi Italia S.p.A., già proprietaria di Ekolav, ha completamente incorporato Ekolav a partire dal 1° luglio 2024. Di fatto Giovanni Cilenti ha ceduto la gestione della lavanderia e del progetto sociale alla capogruppo Servizi Italia. Pur essendo leader nel settore, Servizi Italia non aveva mai gestito direttamente programmi di inclusione lavorativa per persone con disabilità. Per garantire continuità e competenza al Progetto Santa Gemma, Servizi Italia ha deciso di affidarsi a una realtà specializzata nel terzo settore.
Da luglio 2024 la cooperativa sociale Proges (attiva da anni nei servizi per la disabilità e la salute mentale) ha assunto il ruolo di partner operativo, curando sia l’inserimento lavorativo in lavanderia che il programma riabilitativo pomeridiano nell’appartamento. Questa sinergia pubblico-privato ha segnato l’inizio di una nuova fase volta a consolidare e strutturare il modello di inclusione avviato da Cilenti.
Standardizzazione e sviluppo con Proges
L’Area Inclusione di Proges, subentrata nella gestione quotidiana, si è occupata di standardizzare i processi del Progetto Santa Gemma e renderli sempre più specialistici e professionali. Grazie al supporto di Angelo Perillo e Clara Schillaci (professionisti che hanno contribuito a progettare nel dettaglio sia i percorsi di inserimento lavorativo che le attività riabilitative della Casa del Pomeriggio) il progetto è stato formalizzato in un vero e proprio modello operativo. Sono state definite procedure chiare per la selezione, formazione e affiancamento dei lavoratori con disabilità, così come per il monitoraggio dei loro progressi lavorativi e personali.
Contestualmente le attività pomeridiane sono state organizzate con programmi educativi mirati, ambienti adeguati e strumenti valutativi per l’efficacia riabilitativa. L’intero percorso si svolge sotto la supervisione di Manuela Polizzi, specialist dell’Area Inclusione, e con il supporto della regional manager di Proges Antonella Rosa per gli aspetti legati alla sicurezza sul luogo di lavoro. Questo approccio multidisciplinare e attento sia alla dimensione produttiva che a quella terapeutica ha permesso di consolidare il Progetto Santa Gemma, garantendo sostenibilità e qualità nel tempo.
Conclusioni
Oggi il Progetto Santa Gemma rappresenta un esempio concreto di come un’azienda tradizionale possa aprirsi all’inclusione senza rinunciare alla propria mission produttiva. L’evoluzione del progetto – dalla visione pionieristica di un imprenditore illuminato alla strutturazione sotto la guida di una cooperativa esperta – evidenzia i benefici di una collaborazione tra il settore industriale e quello sociale. Grazie a questo percorso, decine di persone con disabilità hanno trovato non solo un impiego, ma anche uno spazio di crescita personale e autonomia, in un ambiente lavorativo professionale, sicuro e inclusivo.
Il modello Santa Gemma, ora più che mai, si pone come riferimento per iniziative simili future, confermando che l’inclusione lavorativa è un obiettivo raggiungibile attraverso progettualità ben calibrate e partnership competenti. Questo progetto, inizialmente individuato dalla nostra collega Rossana Mori, commerciale della Toscana Proges, rappresenta un’esperienza virtuosa che potrà essere replicata in altri contesti, ampliando così le opportunità di inclusione e valorizzando il connubio tra impresa e responsabilità sociale.