La Rassegna “Al femminile. Voci di donne tra musica, libertà e sapere”, sviluppata dalla Cooperativa Proges, è arrivata al suo ultimo appuntamento.
Dopo il successo dei due incontri – il primo dedicato alla storia della partigiana Laura Seghettini, interpretata dall’attrice Laura Cleri, e il secondo sulla vita di Édith Piaf attraverso le sue canzoni, con la voce della cantante Clelia Cicero – venerdì 6 giugno sarà il momento di scoprire e farsi coinvolgere dagli studi e dalla visione rivoluzionaria di Margaret Mead.
Nata a Filadelfia nel 1901, Margaret Mead fu una delle più influenti antropologhe statunitensi del Novecento. Formata accanto a figure di spicco come Ruth Benedict e Franz Boas, indirizzò la sua ricerca sull’interazione tra fattori biologici, psicologici, culturali e individuali nella costruzione della personalità, sia a livello personale che collettivo. Sostenne che, pur essendo la varietà dei tratti innati di base la medesima in tutte le popolazioni, ogni cultura opera una selezione e una modellazione specifica su alcune di queste caratteristiche.
Non legata esclusivamente al rigore scientifico, fu inoltre attivamente impegnata nei momenti chiave dell’emergere del movimento femminista. Tra i suoi lavori più noti figurano Sex and Temperament in Three Primitive Societies (1935) e Male and Female (1949).
L’INCONTRO
A far immergere in questo racconto, sarà Tifany Bernuzzi antropologa e docente di lettere Liceo Steam International Parma. Una narrazione che porterà a esplorare e conoscere la vita, le idee e l’eredità di questa straordinaria studiosa che ridefinì i concetti di genere e sessualità nella prima metà del secolo scorso, scoprendo la natura multiculturale del mondo in cui viviamo.
“L’incontro con Margaret Mead è quello con un’antropologa che ha attraversato il Novecento spingendosi ben oltre i confini della sua epoca, per esplorare isole lontane, culture sconosciute, idee ancora da pensare. – spiega Tifany Bernuzzi – Ha viaggiato nelle isole del Pacifico e in Nuova Guinea, e ha osato dire che ciò che chiamiamo “naturale” – il ruolo delle donne, degli uomini, la famiglia, l’adolescenza – è, in realtà, culturale. Costruito. E quindi, modificabile. “Giovane, piccola, inesperta.” Così veniva descritta. Eppure, le sue ricerche sono diventate un punto di riferimento per generazioni di studiose e studiosi. Quando si parla di Margaret Mead, si parla della sua storia, ma anche della nostra. Perché, come disse lei stessa, la civiltà comincia quando qualcuno si prende cura di chi è ferito, quando si resta accanto, si guarisce, si attende”.
L’incontro si terrà presso la Sala Consiglio della sede Proges, in via Colorno 63, dalle ore 17:30 alle 19, e si concluderanno con un aperitivo
La rassegna è a cura della Presidenza di Proges.
A PROPOSITO DI TIFANY BERNUZZI
Tifany Bernuzzi è un’antropologa e ricercatrice affiliata al Centro Studi Movimenti di Parma. Ha conseguito la laurea in Scienze della Cultura presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, specializzandosi negli studi sulla differenza di genere, famiglia e identità sessuale. Tra il 2006 e il 2008 ha svolto ricerche a Parigi sulle disuguaglianze e la divisione dei compiti familiari nelle coppie omosessuali. Fa parte del comitato scientifico della rassegna “Cosa dicono oggi gli antropologi” organizzata dall’Università di Parma.
Oltre alla sua attività di ricerca, Bernuzzi è docente presso l’Istituto scolastico Mario Lodi e li Liceo Steam International di Parma, e da anni conduce laboratori didattici e corsi di formazione per insegnanti. Ha contribuito a diverse pubblicazioni, tra cui il volume Il valore delle differenze. Tra teorie e pratiche educative (2019) e Prigionieri del fuori. Ordine neoliberale e migrazioni (2018). Partecipa attivamente a iniziative culturali e conferenze che affrontano temi di genere, storia sociale e movimenti femministi. CM