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La mostra di Tina, l’artista dell’RSA Adriano. Quando il fare è fuso con l’essere

Per circa un mese, in uno spazio dedicato presso il salone del piano terreno dell’RSA Adriano di Milano, sarà possibile ammirare le opere d’arte dipinte dalla signora Tina, ospite della struttura.

L’esposizione immerge in visitatore nella storia di Tina, che viene affascinato dalla sua passione per l’arte che l’ha accompagnata fin dalla giovane età.

Le opere sono state create durante le attività individuali di “terapia occupazionale”.

 

Terapia occupazionale, Franco torna a fare il meccanico per l’RSA Adriano

 

Il processo terapeutico si è sviluppato in varie fasi, partendo dal racconto iniziale della storia occupazionale di Tina.

L’arte divenne la lente con cui Tina guardava il mondo durante l’adolescenza: “Quando passeggiavo per Bologna, tra i portici e i vicoli, mi piaceva osservare ciò che mi circondava, i fiori che sbocciavano con i loro inebrianti profumi, oppure i giochi di luce e ombra che si creavano al calare del sole. Ero curiosa, curiosa della vita, mi arricchivo e prendevo ispirazione per le mie opere” racconta Tina ricordando quegli anni di giovinezza e esplorazione del mondo.

Con grandi organizzazione e caparbietà Tina riuscì a conciliare famiglia, lavoro e passione.

Il “fare” arte divenne per lei vitale come il respirare, un bisogno innato che rendeva la vita meravigliosa.

 

 

A Milano ebbe la possibilità di frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Brera e numerosi studi artistici dove poté arricchirsi le conoscenze stilistiche e tecniche. Ebbe l’occasione di esporre mostre personali per le quali ricevette importanti riconoscimenti e premi.

E quindi arrivò il suo ingresso nella RSA Adriano.

Appena entrata qui non mi sono chiesta se sarei riuscita a dipingere ancora” rivela Tina. “Penso che le cose belle vengono da sole, se noi siamo propensi e disposti ad accoglierle. L’altro giorno durante l’intervento agli occhi vedevo luci e rifrazioni di colori che mi hanno ispirata”.

Come funziona la terapia occupazione?

La raccolta della storia occupazionale è un momento fondamentale e imprescindibile perchè permette di creare le basi di un processo centrato sulla persona e sui suoi bisogni.

Successivamente viene pianificato un giorno dedicato all’attività per stabilire una cadenza fissa e instaurare un’abitudine.

 

Magnete e RSA Adriano uniti nell’arte di Brut

 

L’attività svolta da Tina, la pittura, mette in luce i concetti basilari della pratica della terapia occupazionale. Lo svolgimento delle attività permette il mantenimento e la stimolazione delle abilità cognitive, motorie, prassiche, senso–percettive ed emozionali ricalcando i ruoli di vita della persona. Tutto ciò conferisce senso di sé, autostima e orgoglio personali nel sentirsi ancora capaci, nel sentirsi ancora se stessi, nel continuare la propria storia occupazionale.

Durante lo svolgimento dell’attività Tina mette in atto tutte le sue abilità, lasciando libera l’immaginazione, vivendo un momento solo suo, un “flusso occupazionale” in cui è completamente concentrata su ciò che sta facendo.

Quando il fare è fuso con l’essere.

Tina ci insegna come le nostre passioni, i nostri ruoli, i nostri modi di essere e di fare sono saldamente legati a noi e non smettono mai di esserlo.

Li portiamo con noi anche nei “nuovi” luoghi di vita.

Questo è un concetto fondamentale da tenere in considerazione quando è necessario un ingresso in RSA. Esso non implica una perdita dovuta al cambiamento ma deve essere considerato un continuo e anche un’opportunità per riscoprirsi.

Dott.ssa Silvia Ferraretto, Terapista Occupazionale

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